I percorsi espositivi e le parole dei critici che hanno valutato i lavori
2020. Parma, Galleria Italia, Borgo del Parmigianino
Parma, Galleria Albatros, "La vita è una danza di colori"
2018. Mantova, Museo Diocesano "Francesco Gonzaga"
2017. Arco di Trento, Galleria Il Transito
2014. Personale realizzata Comune di Berceto (PR) Antico Lavatoio
2013. Bologna, Museo d’Arte di Ca’ la Ghironda- Spazio Atelier –Zola Predosa (BO)
Parma, Rocca dei Terzi- Sissa (PR) – “Pagine di diario”
2000. Partecipazione Biennale di Roma- finalista e premiazione targa Artista creativa
Evento Parma, Mostra d’Arte contemporanea Collettiva “Galleria Italia” Parma Borgo del Parmigianino Organizzata D.A .Luigi Bianchi dal 05/09 al 17/09/2020 Parma Capitale della Cultura
58° Biennale di Venezia 4-19 luglio 2019 Palazzo Zenobio a Venezia
Colorno (PR), Palazzo Aranciaia “Folli per l’arte”
Quando si pensa alla pittura associata alla musica, immediatamente il pensiero corre a Kandinskij, alle combinazioni di colori e forme in strutture musicali, dove l'arte visiva si fa sentire. Osservando le opere di Daniela Mezzadri si avvertono magiche orchestrazioni di suoni, dove Kandinskij si fonde alle scomposizioni ludiche di Klee e all'energia interiore, all’espressionismo astratto di Pollock. Sono sviluppi e sovrapposizioni di colori sempre in ascesa, in uno slancio di speranza volteggiante, di rapimento estatico ed estetico, tracciati con una energia segnica turbinosa e passionale, tormentata quanto vivificamente quali solo le “artiste” autentiche sanno esprimere. All’impeto maschile si unisce una tenacia febbrile, passione, sensualità e insieme preghiera tutta femminile. Sembra non esservi fine a questo rigenerarsi in crescendo, a questa caleidoscopica onda creatrice.
E' il caos che genera una stella danzante, come direbbe William Blake. La Mezzadri risolve tutto in tinte vibranti, la visione e l'emozione si fanno flussi cromatici più o meno controllati. Non c'è forma, ma ebrezza della forma, il suo rapimento. Le sue opere vanno sentite con lo stesso abbandono ingenuo del bambino alla seduzione del colore e della materia. Dolore e sofferenza diluiscono e scompaiono nella corrente della vita, in un fluire gioioso, in un naufragio variopinto per la mente e per il cuore.
Manuela Bartolotti
Respiro vitale è un'opera molto intensa, il movimento che contiene è forte e coinvolgente e sintetizza bene l'intera ricerca di Daniela Mezzadri. I vortici di colore e segno spingono l'osservazione verso l'interno stesso delle sue ragioni ultime, nel punto d'ordine della ricerca sulla nascita, sul primo respiro. Questo respiro è all'inizio, è il primo passaggio della vita, il primo purissimo caos. Daniela mezzadri rappresenta con grande sensibilità l’istante della vita.
Nell opera di questa autrice il frammento assume un importanza estetica fondamentale. Il mondo descritto dai suoi quadri è considerato nel dettaglio, è il grande e confuso contenitore di tutti i suoi frammenti sparsi. La sottolineatura grafica serve a isolare la parte, l'aspetto, il microcosmo nel caos circostante. Mezzadri cerca con entusiasmo e forza una coerenza unitaria, anche.se destinata all’istante , nella molteplicità dei fenomeni. Questa ricerca informale post moderna nel suo spirito decostruttivo, è sostenuta da un appassionato uso del colore come mezzo istintivo, gesto primario di comunicazione.
Giorgio Grasso - Storico e Critico d’arte
Daniela Mezzadri è ormai nota nel mondo dell’arte per la sua ricerca originale e dinamica radicata nell’analisi spontanea delle emozioni umane.
Pittrice parmigiana d’origine, lavora attraverso la commistione di una pluralità di materiali che convogliano sulla superficie bidimensionale della tela a creare un unico, armonico ritmo di pennellate e texture. I quadri diventano così narrazioni di vita, frammenti di memorie, sensazioni e sentimenti vissute o catturate dall’artista per poi essere rielaborate e impresse indelebilmente sulla tela.
Daniela parla di “rumori e odori” dalla scia cromatica che invadono le vie di una città, le stanze di una casa, l’abitacolo di un’auto. Un mondo parallelo al reale plasmato dalle scie di colore che le vite degli altri lasciano dietro di sé in un continuo intrecciarsi di sentimenti e speranze. L’artista ha la capacità di cogliere quel mondo, lontano dalla percezione comune seppur così prossimo a noi; è in grado di riportarlo nelle sue opere ritraendo il lato nascosto della vita percettiva, rendendola tangibile, esperibile anche dell’osservatore.
L’astrattismo diventa qui, il medium fondamentale con cui plasmare questa relazione visiva tra pubblico e opera, abbattendo le barriere della comprensione per aprire quelle della pura percezione emotiva. I quadri di Daniela sono ipnotici, rapiscono lo sguardo e accompagnano lo spettatore lungo le vie del mondo cromatico fatto di scie, luci, ombre e pennellate.
Giorgio Grasso
L'arte di Daniela Mezzadri e un'espressione che nasce dal cuore, in cui frammenti di vita vissuta, emozioni e sensazioni provate trovano rifugio sui diversi supporti utilizzati dall'artista parmigiana, laddove le sue miscele di colore declinano messaggi che straripano dal suo inconscio.
Le opere di Daniela Mezzadri sono costruzioni oniriche, che prendono forma attraverso momenti di ascolto di musica, in cui la pittrice lascia libero sfogo alla sua anima, in una catarsi che si racconta nella sua costante ricerca informale e post moderna.
Per tale motivo, l'artista non ha un tema preferito, ma racconta la sua visione del mondo e della società contemporanea attraverso l'attimo , cogliendo problemi e risvolti sociali che la colpiscono, inondandola di sensazioni che si trasformano in emozioni, prima di diventare tratti , macchie e spruzzi di luce nelle sue opere d'arte, le quali non hanno una costruzione meditata , bensì sono l'affermazione dello stato d'animo dell'artista di cui raccontano i segreti dell'anima.
Nelle opere di Daniele mezzadri prendono forma pontili, scale, case, persone, in un groviglio di colori che chiedono al mondo di essere osservati, compresi, ascoltati, non soffermandosi al mero senso della vista, ma liberando la propria anima, fino a cogliere la grammatica del colore.
E il linguaggio di Daniela Mezzadri nasce dal cuore dell’artista per arrivare ai cuori di chi osserva, con un senso di colori talvolta vivaci, altre volte che tendono a una monocromia, a seconda delle sensazioni sviscerate dall' autrice, dove i gialli e rossi esprimono energia e voglia di lottare , i blu i bianchi, invece, l'attenzione e l'invito a meditare, cercando in se stessi le risposte e la forza per andare avanti, verso il cambiamento, per costruire un futuro migliore.
Nella sua arte, Daniela Mezzadri accende la luce dell'anima, costruisce borghi di altre dimensioni, cattura eventi atmosferici e trasforma tutto ciò in materia che si adagia ai supporti, raccontando persone , emozioni , natura, in un susseguirsi di particolari che spesso si liberano verso l'alto virgola in un inconscia forma di culto, di ricerca di un contatto con l'aldilà , per raggiungere l'infinito, l'ignoto, e, perché no, per aggiungere un contatto con il Divino.
Per Daniela Mezzadri, l'attività del dipingere non è mero miscelar colori , ma un’illuminazione spirituale che porta l'artista a ricondursi ad altre dimensioni, in cui le emozioni prendono forma, diventano tangibili, respirabili, fruibili, per poi ricollegarla al proprio inconscio.
Nelle opere di Daniela Mezzadri si nota una continua ricerca, una sperimentazione che ha condotto l'artista a intraprendere un cammino personale che ne ha caratterizzato lo stile unico e inconfondibile, rendendo ogni sua opera riconoscibile in mezzo milioni di altre; ciò che più di ogni altra cosa eleva il semplice pittore al ruolo di Artista.
Dipingere è un atto spontaneo, un desiderio dell’anima. Una melodia che trasporta verso luoghi sconfinati, dove le note hanno la stessa consistenza dei colori. Ecco una sintesi dell’arte di Daniela Mezzadri, pittrice per esigenza e per passione, molto legata alla sua Parma.
Non è mai facile raccontare il mondo di un’artista. E’ un po’ come entrare in una città per conoscerla a fondo: se non si hanno dei buoni punti di riferimento si rischia di perdersi o di girare a vuoto. Ma in questo caso c’è un elemento che orienta e che porta sicurezza: Daniela Mezzadri pittrice combacia perfettamente con la Mezzadri nella sua essenzialità di donna. Cioè non c’è finzione: osservare i suoi dipinti, parlarle, entrare nel suo mondo interiore è un viaggio spontaneo, genuino, ma soprattutto vero. Non troverete quindi nulla di costruito in modo artificiale. Se avrete la fortuna di incontrarla, di conoscerla di persona o di gustare una sua mostra sarà la prima cosa che vi catturerà. Gusterete l’anima di una bambina che da anni cerca, ma ancora è insoddisfatta. Entra nella vita e si lascia trasportare dall’esperienza concreta; poi scopre che è così bello stare in quel posto lì che decide di trovare un modo per raccontarlo. E trova il suo talento: dipingere. Non importa la forma. Il supporto può essere ferro, sughero, carta, vetro, tela. Conta solo il colore, che diventa il canale privilegiato attraverso cui lasciar fluire le emozioni. E’ in questo momento che entra la vita, un processo non intenzionale che si fonde con l’anima dell’artista e sfocia in un dipinto.
Daniela ci racconta che “dipingere è come fare la pasta, un lavoro intenso, intimo e l’arte è mettere qualcosa di me dentro una pagina di diario”. Non è difficile seguirla nel suo narrarsi. C’è una spontaneità di fondo che è molto piacevole. E le sue opere sono uno specchio di questa immediatezza. Non si trovano corpi nei suoi lavori, non c’è traccia di arti figurative, ma ogni elemento si trasforma in emozione pura. Le figure lasciano spazio a piccole particelle di colore che unite creano un insieme. Forme e colore per arricchire il mondo e cercare la verità. Perchè “cercare la verità aiuta a vivere meglio e chi cerca la verità è attirato dalla bellezza”.
Così le opere della Mezzadri nascono da un lavoro squisitamente artigianale. Pensiamo possiate immaginarvela isolata nel suo mondo concentrato, chiusa nel suo piccolo laboratorio. Essenziale e luminoso. La vita le ha appena suggerito che c’è qualcosa per cui valga la pena iniziare a cercare. Una musica la accompagna. Ed è come decidere di iniziare a ballare con quelle note. Una danza spontanea che si fonde con l’esigenza di una ricerca interiore. Per usare un’altra immagine suggerita da Daniela, bisogna pensare a una pentola a pressione che sbuffa fino a quando da un pertugio finissimo esce energia allo stato puro. Vibrazioni.
Il dipinto allora è la base su cui imprimere le emozioni e diventa poesia visibile. Il colore è l’acqua di un fiume, la radice di un albero, terra, fuoco, ma anche storie di donne e di uomini, che lottano per vivere e che vogliono avere un’esistenza felice. Ecco il culmine del viaggio: lasciarsi accompagnare verso luoghi ancora inesplorati, ma che, forse, si sognano da sempre.
Matteo Donati